Di Sara P.
Ed ecco il bellissimo diario di Sara P. e famiglia che a bordo del loro “Turbo Lumaca” ci accompagnano lungo la costa sud-est, in un viaggio con spunti enogastronomi da non perdere, una tappa al museo di Mamoiada, insomma non solo mare. Dalle parole di Sara traspare l’amore per la Sardegna e per la sua gente. Buona lettura
Quando una tribù un po matta, composta da mamma, papà, un bambino di 4 anni ed una ragazza di 12 anni, decide di intraprendere un viaggio, in una terra meravigliosa quale la Sardegna, senza alcuna programmazione, ne viene fuori una vacanza strepitosa.
GIORNO1
Livorno – Golfo Aranci
Arrivo a Livorno alle ore 3 del mattino.
Abbiamo sostato direttamente al porto, sul viale per l’imbarco. Purtroppo la qualità del sonno non è stata delle migliori ma fortunatamente le sette ore successive e la prenotazione della cabina ci hanno aiutato.
Non preoccupatevi… potete farlo direttamente a bordo in periodi di bassa stagione o se viaggiate di giorno.
Arrivo ore 14 a Golfo Aranci, senza una meta fissa, decidiamo di contattare alcuni camping ed aree sosta fino a quando otteniamo disponibilità dal camping Pedra e Cupa di Budoni. Eravamo già stati in questo paese durante un nostro precedente soggiorno di qualche anno prima a San Teodoro ed eravamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla movida serale fatta di bancarelle, persone a passeggio, sorrisi, gelati e giochi vari, dunque decidiamo di optare per uno stop di alcuni giorni, anche in vista dell’imminente partita dell’Italia a cui il marito assolutamente non vuole rinunciare.
Il campeggio si presenta direttamente sulla strada a circa 1 km dalla fine del paese. Ben curato, con alti alberi di eucalipto e pali con teli ombreggianti per consentire un minimo di ombra. Al suo interno una piccola piscina, un bar-ristorante (con costi un po eccessivi) a cui è possibile prenotare pane per il giorno successivo ed una animazione serale per i più piccoli. La spiaggia libera si raggiunge a piedi attraversando la pineta (circa 150 mt) situata al di fuori della recinzione del campeggio (orari di apertura e chiusura del cancello 7- 21.30).
All’interno della struttura gli animali sono ammessi, mentre per la spiaggia, camminando all’interno della pineta si può raggiungere la Dog Beach (circa 1 km).
Unico accorgimento: bisogna essere dotati di biciclette in quanto non essendo presente un mini market all’interno, per i beni di prima necessità si deve percorrere circa 1 km per raggiungere il primo alimentari.
Bagni abbastanza puliti e carico scarico si riesce a fare facilmente ed in autonomia senza particolari permessi.
GIORNO 3
Budoni – Mamoiada – Castiadas
Decidiamo che dopo 15 anni è giunto il momento di visitare il Museo delle Maschere a Mamoiada così percorriamo la strada ss131dcm direzione Nuoro. Arrivati a Mamoiada constatiamo che il museo chiuderà a breve (orari 9-13 /15-19) quindi decidiamo di fare spesa nell’alimentari presente in paese. Una volta entrati, veniamo accolti in una bellissima location in cui scopriamo vi è possibilità anche di fermarci nell’enoteca adiacente, della stessa proprietà, quindi dopo aver fatto spesa degustiamo una selezione di prodotti tipici fatti di formaggi, salumi, ravioli e crostata di mele cotogne e naturalmente vino di loro produzione.
Finalmente è arrivato l’orario di apertura del museo così decidiamo di entrare e neanche a dirlo siamo i primi (almeno per una volta). Ci fanno accomodare in una sala, in attesa che la guida venga a prenderci e già li possiamo immergerci in un mondo meraviglioso fatto di foto che raccontano la storia delle maschere, la tradizione ed i valori che ciò rappresenta per il popolo sardo.
Arriva la guida e ci accompagna in una ulteriore sala, pregandoci di non fare foto, in quanto il video che da li a breve verrà proiettato è coperto da diritto d’autore. Al termine del video (devo dire estremamente bello) veniamo accompagnati nella sala delle maschere sarde e li abbiamo la possibilità di vedere e fotografare Mamuthones e Issohadores presenti per poi dirigerci in una ulteriore sala dove possiamo ammirare maschere provenienti da altri paesi del mondo. Se avete bimbi piccoli non preoccupatevi perché il nostro è stato completamente rapito da immagini, luci e maschere inoltre c’è un angolo loro riservato con tavolinetto, sedia, colori e fogli/libri da colorare.
Da li decidiamo di salire verso la foresta di Montes attraverso la 389var Buddusò e del Correboi e dirigerci in direzione Castiadas. Neanche a dirlo veniamo inglobati in uno scenario fatto di parchi, sentieri, alberi maestosi e natura rigogliosa.
Castiadas
Arriviamo a Castiadas in tardo pomeriggio presso l’area sosta S’Argilloni e ad accoglierci c’è Marco, il gestore. La maggior parte dell’area ha piante di eucalipto ed ospita tende e roulotte in affitto e si presenta molto pulita e curata. Ogni piazzola poi, ha un bagno privato con doccia al quale si accede con chiave. Marco, con il quale ci siamo sentiti il pomeriggio precedente, ci trova un posticino niente male per una notte e ci consegna la mappa dell’agriturismo (a circa 800 mt) che ci ha prenotato personalmente, per la cena.
Dopo una doccia ci dirigiamo verso l’agriturismo S’Acqua Callenti. Completamente immerso nella natura, si raggiunge attraverso una strada bianca, ma comunque percorribile con il camper ed ha un maneggio con possibilità per i bambini di fare un giro a cavallo oppure accarezzare i vari animali presenti.
I ragazzi che lo gestiscono ci accolgono con il sorriso e ci mettono subito a nostro agio per non parlare di tutto il meraviglioso cibo e vino che abbiamo bevuto (non chiedetelo al marito perché non ricorda molto di quella serata). Rapporto qualità – prezzo ottimo… sicuramente diventerà tappa fissa quando saremo in zona.
I gestori sono disponibili ad ospitare camper di clienti che trascorrano la serata da loro ma purtroppo non possono fornire alcun tipo di servizio e neanche corrente non essendo attrezzati.
GIORNO 4
Settimo San Pietro
Non si può essere nel sud dell’isola e non fare un salto a Settimo San Pietro da Mastro Fornaio per fare scorta di deliziose ed autentiche bontà, così accendiamo il nostro Turbo Lumaca e via!
Abbiamo conosciuto Andrea (il Mastro Fornaio) alcuni anni fa assaggiando i suoi dolci strepitosi ed appena siamo in zona, per noi è diventata tappa fissa! Da lui, oltre al sorriso che ci accoglie ogni anno, troviamo i dolci “veri”… quelli dal sapore autentico, quelli che dopo il primo morso ti viene subito voglia di assaggiare tutto ciò che vedi in negozio e non quelli che noi consideriamo “turistici”, confezionati e che troveresti anche in un qualunque supermercato del Nord Italia. Qualche chiacchiera, tante risate ed è già giunto il momento di salutarci e rimetterci in viaggio.
Villasimius
Dopo la scorta ci dirigiamo a Villasimius nell’area sosta Campersimius dove ci accoglie Elisa, una ragazza sorridente e gentile che gestisce assieme alla sua famiglia l’area. Da subito ci da mille informazioni e si dice disponibile nel caso serva, per far si che il nostro soggiorno sia bello.
Qui l’ombra sembra scarseggiare, anche se ci riteniamo fortunati in quanto troviamo un posticino in angolo, alla fine del campeggio, con tantissimi alberi. Visto il maestrale che da alcuni giorni ci accompagna, decidiamo di non aprire il tendalino e allestire direttamente all’ombra degli alberi presenti dietro il nostro camper.
Per i generi di prima necessità invece bisogna recarsi a circa 700 mt (in salita) in paese ma comunque la passeggiata è piacevole. Alla sera il paese si anima con locali, gelaterie, luna park e supermercati aperti fino alle 22.00.
Neanche a dirlo il mare in questa zona è stupendo ed a soli 150 mt. Vi ritroverete a nuotare in nuvole di pesci colorati ma mi raccomando… se come me avete la passione della pesca subacquea, non fatevi venire la voglia di pescare perché è area marina protetta e rischiate oltre alla multa il penale.
Unica pecca: le docce calde a pagamento (3 minuti per 50 cent). Cercate di fare alla svelta oppure fatevi accompagnare perché i soldi si dovrete inserire esternamente e ciò vorrà dire scegliere tra fare la doccia in costume oppure trovare strategie per coprirsi modello giocoliere del circo.
Qui carico e scarico è libero e vicino al cancello d’ingresso, quindi gli ospiti possono decidere se farla all’arrivo o alla partenza. Noi ad esempio siamo rimasti senza acqua e devo dire che la mamma di Elisa ha fatto il possibile per aiutarci e fornirci ogni mezzo per risolvere il problema.
A giorni alterni, vicino l’area del barbecue, troverete un signore che vende dalla frutta ai ravioli. Non abbiamo mai capito a quanto vendesse la frutta a chilo, ma le pesche e le albicocche erano decisamente buone!
L’area sosta è convenzionata con il ristorante dell’hotel Altura (gruppo Eden) poco distante, la pizza però forse anche perché eravamo stanchi non è stata tra le nostre preferite.
GIORNO 9
Villaputzu
Decidiamo a malincuore di spostarci per cercare una zona in cui sia possibile fare pesca subacquea e ci dirigiamo a Villaputzu nell’area sosta Bellavista. Recensioni di altri camperisti ultra positive quindi perché non tentare?
L’area è decisamente bella, ombreggiata e con un bar ristorante direttamente vista mare. I bagni e le docce sono puliti ed i gestori molto gentili. Le docce sono a pagamento ma al contrario di altre aree nelle quali siamo stati, c’è la possibilità di fermare il tempo per cui i 3 minuti previsti sono effettivi.
Che dire… fin qui 10 e lode per la gestione! Anche se ormai è pomeriggio inoltrato decidiamo di andare subito in spiaggia perché la voglia di fare immersione è tale da non permettere più di attendere. Avete presente quando dite ai bambini: facciamo una passeggiata ed andiamo al parco? La maggior parte delle volte è una corsa per raggiungerlo… ecco! Il mio passo per raggiungere il mare è stato uguale. Arrivata sul posto però, l’eccitazione iniziale si è spenta definitivamente quando ho visto il fondale… completamente ricoperto da poseidonia (ma ci può stare… la natura non la comandiamo noi fortunatamente) forse causa della mareggiata dei giorni precedenti e insomma non è il mare che immaginavo. Non so se sia stata più la delusione o la rabbia ma appena tornata in spiaggia ho preso il telefono e cercato un’altra zona dove dirigerci.
GIORNO 10
Lido di Orri’
Mattino molto presto facciamo due chiacchiere con i gestori ai quali facciamo i complimenti per l’organizzazione, li salutiamo e via alla scoperta di un’altra meta: Lido di Orrì.
Qui decidiamo di contattare il camping Orrì il quale ci da disponibilità.
Il camping è molto carino e curato con piante di eucalipto e fiori nelle varie aiuole; le piazzole non sono contrassegnate, quindi è stesso l’addetto che indica la modalità in cui mettersi con il camper. All’interno un ristorante che a giorni alterni si trasforma in pizzeria, una piscina, un bar ed un mini market. Il mare decisamente più bello di quello appena lasciato, con spiaggia di sabbia e finalmente acqua pulita. Alla sera un team di animazione intrattiene gli ospiti che ne hanno voglia a bordo piscina per la gioia dei miei figli.
Qui per carico e scarico si necessita di chiedere la chiave alla reception (presenza di catena che delimita l’area).
GIORNO 13
Golfo aranci
E come ogni favola che si rispetti, anche la nostra è giunta alla fine!
Domani mattina abbiamo l’imbarco per tornare a casa, così decidiamo di dirigersi a Golfo Aranci.
Decidiamo di parcheggiare il camper direttamente di fronte al comune, nel parcheggio a pagamento (1,50 euro/ora fino a mezzanotte, poi gratuito). Questo parcheggio a nostro avviso ha ben due lati positivi:
il primo è che basta scendere due gradini e si è nella spiaggetta del porto. Qui l’acqua non è affatto male per essere un porto turistico, quindi potete fare l’ultimo bagno prima della partenza.
Il secondo sicuramente che la sera il centro si anima di ambulanti, bancarelle e la passeggiata è molto piacevole.
Ancora una volta siamo stati ospiti di una terra ed un popolo meraviglioso che ci fa sentire accolti, coccolati e ben voluti da ben 15 anni. Che dire… grazie ancora e speriamo a prestissimo
Anche il porto è meraviglioso in Sardegna…